Il micropalo è un palo di fondazione con dimensioni comprese tra 90 e 250 mm di diametro e lunghezze fino a 12 – 15 metri.

Da preferirsi ai pali, in particolar modo in zone urbane, poiché la vicinanza di edifici esistenti o la presenza di sporgenze quali balconi, gronde, ecc. ne rende difficile l’utilizzo data la notevole dimensione delle macchine operatrici, che richiedono spazi di lavoro e di deposito considerevoli.

Pertanto, in tali circostanze, i micropali diventano la soluzione tecnologica di bonifica del terreno più adeguata.

La capacità portante del micropalo non è paragonabile a quella di un palo di medio diametro (da 250 a 800 mm) date le ridotte dimensioni, è comunque possibile ottenere un appoggio di sottofondazione stabile e poco cedevole attraverso l’impiego di un numero maggiore di micropali disposti a formare una maglia regolare su cui poggiare una fondazione a piastra.

Il collegamento alla fondazione deve avvenire mediante inglobamento della testa del micropalo entro la struttura di fondazione superficiale, permettendo così l’assorbimento di eventuali azioni di momento.

Applicazioni

Le molteplici applicazioni di questa fondazione indiretta fanno si che venga utilizzata e richiesta in svariate situazioni:

  1. per il consolidamento di fondazioni dirette insufficienti per capacità portante a sostenere la sovrastruttura;
  2. per il ripristino e/o riparazione di fondazioni danneggiate da agenti fisico-chimici esterni (cedimenti differenziali, erosione al piede di pile di ponti);
  3. per il consolidamento di terreni prima dell’esecuzione delle fondazioni dirette;
  4. per la realizzazione di ancoraggi / tiranti (applicazioni su barriere paramassi, tiranti per il contrasto al ribaltamento di paratie).

In ambito urbano l’impiego più ricorrente dei micropali, viste le modeste dimensioni delle attrezzature necessarie alla loro realizzazione, lo ritroviamo nella realizzazione di paratie e/o diaframmi definite “berlinesi”.
Queste paratie sono costituite da una serie di micropali di opportuna lunghezza disposti lungo una linea retta (o a maglia sfalsata detta “quinconce”), realizzati ad interassi variabili (da 30 fino a 70 cm), in funzione delle caratteristiche dei terreni e delle altezze di scavo.

Ampiamente utilizzate per il sostegno del fronte di scavo, consentono di operare in sicurezza (operai) salvaguardando le proprietà altrui, e costituiscono una valida alternativa, ai diaframmi in calcestruzzo, alle palancole metalliche, ai diaframmi jet grouting, alle paratie in prefabbricati, ecc.

Le berlinesi sono molto utilizzate in ambiente urbano perché durante la loro realizzazione, la perforazione dei micropali:

  1. non induce vibrazioni nel terreno (infissione delle palancole);
  2. non utilizza bentoniti per il sostegno del foro (diaframmi in c.a.)
  3. non inquina acusticamente (battipalo per diaframmi prefabbricati cac).

Generalmente i micropali vengono realizzati “in opera” (non sono prefabbricati), con attrezzature anche di dimensioni ridotte (sonde oleodinamiche, perforatrici) che ne consentono l’esecuzione all’interno di edifici. Per i cantieri all’aperto, con ampi spazi, si utilizzano perforatrici di dimensioni notevoli e del peso fino a 300 quintali.

Fasi esecutive

  • posizionamento dell’attrezzatura sul punto di perforazione e verifica dei parametri progettuali richiesti (posizione, verticalità,…);
  • esecuzione della perforazione (con utensili quali martelli fondo-foro, eliche, tricono, trilama, tubo forma, aventi diametri variabili e con tecnologie di perforazione differenti in funzione delle caratteristiche dei terreni) con contemporanea messa in opera di fango bentonitico per evitare che lo scavo si intasi del terreno delle pareti del pozzo creato;
  • posa in opera dell’armatura metallica tubolare (tubo metallico)
  • iniezione della miscela cementizia in pressione (calcestruzzo ad alto dosaggio di cemento, miscele costituite da acqua/cemento e/o bentonite) dal basso verso l’alto mediante tubo posto all’interno dell’armatura tubolare. Poiché la miscela cementizia spinge verso l’alto il fango bentonitico questo può essere recuperato.

Mediante iniezione a differente pressione è possibile realizzare un allargamento locale della base del palo (bulbo) per ottenere una maggiore portanza ai carichi verticali.

Portanza

Il micropalo, con funzione di “fondazione indiretta”, può fornire la portanza richiesta (dalle 10 alle 100 tonnellate) in due modi anche impiegati in combinazione tra di essi:

  • portanza di base: la fondazione, raggiungendo la profondità voluta, si assesta su uno strato di terreno di elevata capacità portante oppure, con tecniche di iniezione ripetuta e selettiva, si crea alla base del micropalo una superficie di contatto molto ampia comunemente denominata bulbo.
  • portanza laterale: la fondazione sfrutta l’attrito della sua superficie laterale con il terreno per raggiungere il grado di portanza richiesto dal progetto.
  • portanza di base sommata a portanza laterale: la fondazione sfrutta al massimo la portanza dello strato più profondo e l’attrito laterale con il terreno.